Atassia cerebellare come complicanza della varicella

Atassia cerebellare come complicanza della varicella

Nella maggioranza dei casi la varicella si risolve senza alcuna conseguenza, talvolta però possono verificarsi delle complicanze quali sovrainfezioni batteriche delle lesioni cutanee, affezioni a carico del tratto respiratorio, disfunzioni a livello epatico, la meningoencefalite e/o l’atassia cerebellare. Il virus può favorire l’insorgenza di quadri clinici secondari con interessamento del sistema nervoso centrale, con manifestazione di sintomi neurologici che tendono ad esordire nella prima settimana dalla comparsa delle lesioni cutanee. Le sindromi cerebellari includono nella loro definizione diversi tipi di disturbi neurodegenerativi che provocano problemi di coordinazione motoria degli arti inferiori e superiori, ma anche di movimenti ondulatori oculari involontari e difficoltà nell’articolazione della parola. Oltre all’eziologia secondaria connessa a focus infettivi, le atassie cerebellari di solito vengono trasmesse geneticamente con modalità autosomico-dominante, autosomico-recessiva, o X-linked; l’esordio della malattia si verifica con deficit deambulatori e posturali, associati a difficoltà a coordinare i movimenti articolari, in seguito il soggetto va incontro ad un decorso severo della sindrome con l’insorgenza di diversi sintomi gravi quali: asma, enfisema, spasticità muscolare, diabete, deficit del linguaggio e disturbi del comportamento, anomalie della pupilla, retinite pigmentosa, atrofia ottica, nistagmo, oftalmoplegia, ipoplasia del cervelletto, iporeflessia; va precisato che questi sintomi non si presentano sempre in tutti i pazienti affetti da atassia cerebellare visto che dipendono all’entità e dalla localizzazione del danno degenerativo.

Come viene riconosciuta la condizione patologica

atassia cerebellare
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Per diagnosticare l’atassia cerebellare è necessario eseguire le analisi del sangue per verificare l’ereditarietà della malattia, da associare a test molecolari per procedere con l’individuazione del gene mutato; è importante allo stesso tempo sottoporre il paziente ad una appurata visita neurologica, eseguendo non solo un test neurologico ma anche una risonanza magnetica cerebrale. Attualmente non è disponibile una valida terapia in grado di risolvere il quadro clinico dell’atassia cerebellare, vengono però suggerite delle terapie palliative con lo scopo di lenire i sintomi che molestano il paziente atassico.