Prevenzione nel caso della scarlattina: la profilassi da mettere in atto

Prevenzione nel caso della scarlattina: la profilassi da mettere in atto

Per evitare i casi di contagio di malattie virali o batteriche è importante mettere in atto una serie di accorgimenti di prevenzione nel caso della scarlattina la profilassi comporta una serie di misure di facile difesa di tipo pratico. La scarlattina è una malattia esantematica altamente contagiosa e di facile propagazione, visto che può diffondersi attraverso l’aria inalata dove possono passare delle minuscole goccioline con i batteri, una seconda modalità di contagio si registra attraverso la manipolazione diretta di oggetti, asciugamani e fazzoletti usati da un soggetto infettato dovrebbero essere eliminati o lavati accuratamente, nel caso di contatto accidentale è bene lavarsi le mani prima e dopo aver toccato materiale infettato oppure dopo aver toccato la faccia oppure il naso di una persona infetta. Il medico può raccomandare agli altri membri della famiglia di eseguire delle colture di gola visto che è molto frequente che l’infezione si diffonda ad altri nella famiglia. Devono prestare attenzione per non contrarre la malattia esantematica batterica le donne incinte e gli anziani quindi è bene isolarle da persone e bambini che hanno contratto la scarlattina. Altre notizie su Prime manifestazioni della scarlattina dopo il contagio.

Maggiore livello di contagiosità

prevenzione nel caso della scarlattina
prevenzione nel caso della scarlattina

Il contagio avviene per contatto diretto con un soggetto affetto ma sono molto frequenti anche i casi di infezione trasmessa attraverso il comune uso di oggetti principalmente: giocattoli, fazzolletti, asciugamani, libri, indumenti, posate, bicchieri; sugli oggetti lo streptococco è capace di sopravvivere per lungo tempo causando casi di infezioni. Il periodo di maggiore contagiosità si registra durante la fase acuta dell’infezione che si verifica con la manifestazione dei tipici sintomi della malattia esanteatica, mentre prima di questa fase la trasmissione è meno frequente, invece il paziente non è più contagioso adistanza di 48 ore dall’inizio della terapia antibiotica: la legge italiana consente la riammissione a scuola del bambino dopo 2 giorni dall’avvio della terapia antibiotica.