Scarlattina incubazione: le fasi iniziali della malattia

Scarlattina incubazione: di cosa si tratta?

La scarlattina è causata da un batterio, precisamente, dallo streptococco del gruppo A.  Questo può rilasciare una tossina in grado di causare il colore scarlatto tipico dell’eruzione cutanea, ciò spiega l’origine del nome di questa patologia. La persona che presenta febbre da scarlattina può contagiare chi gli sta intorno, diffondendo i batteri mediante con tosse e starnuti. Nel caso, in cui il presentasse un’infezione della pelle da batteri responsabili della scarlattina, com è ad esempio l’impetigine, questa può contagiare mediante il contatto con la pelle. La massima contagiosità si verifica al momento della comparsa  dell’esantema, della febbre e così via. Prima la trasmissione può verificarsi, ma con meno probabilità. Dopo 48 ore dall’inizio della terapia antibiotica, l’individuo, invece, non è affatto contagioso. La scarlattina incubazione interessa un arco di tempo che va da 1 a 5 giorni. 

Caratteristiche principali della malattia

Scarlattina incubazione caratteristiche
Scarlattina incubazione: sin dall’inizio, le guance del malato sono rosse.

La principale manifestazione della scarlattina è, senza dubbio, l’eruzione cutanea. Inizialmente all’inizio rassomiglia a una scottatura caratterizzata da discreti rigonfiamenti che provocano prurito. L’eruzione cutanea interessa, di solito, prima il collo e il viso, ad eccezione della zona intorno alla bocca. In seguito si espande fino al petto e alla schiena e, poi, al resto del corpo. Le zone interessate dall’eruzione, normalmente, diventano bianche quando si va ad esercitare pressione su di esse. A partire dal sesto giorno, l’infezione della cute scompare e sulla pelle iniziano a formarsi delle croste. Per diagnosticare in modo corretto la scarlattina bisogna valutare diversi sintomi. Oltre alla febbre e al rash cutaneo, infatti, i sintomi comuni sono: gola arrossata e dolente, gonfiore delle ghiandole del collo. Le tonsille possono essere interessate da punti bianchi o gialli con pus. Nei momenti successi al contagio, la lingua può presentare un patina biancastro o anche giallastra e, infine, si possono avvertire brividi, dolori muscolari, senso di vomito, vomito e scarso appetito.