
Sintomi della scarlattina: uno dei primi è l’infezione cutanea
L’eruzione cutanea è uno dei primi sintomi della scarlattina. Inizialmente è del tutto simile a una brutta scottatura che, in seguito a dei piccoli rigonfiamenti, può portare prurito. Le prime zone invase dall’infezione cutanea sono il collo e il viso, ad eccezione della parte intorno alla bocca. Con il passare del tempo, l’eruzione si diffonde fino al petto e alla schiena, coprendo tutto il corpo. Nelle pieghe cutanee, ovvero ascelle e gomiti, l’infezione cutanea forma delle strisce rosse. Non appena di preme sulle zone colpite dall’eruzione, queste ultime diventano bianche. L’infezione cutanea sparisce verso il sesto giorno e sulla pelle iniziano a formarsi delle piccole croste. Compaiono anche altri sintomi frequenti della scarlattina: gola arrossata e dolente, febbre sopra i 38.5 gradi e forte gonfiore alle ghiandole del collo. Le tonsille e il retro della gola possono essere coperti da una patina biancastra oppure apparire arrossati, gonfi e punteggiati di punti bianchi o gialli di pus.
Quanto dura il contagio?

Appena comincia il contagio, la lingua ha un rivestimento biancastro o giallastro. In più, soprattutto i bambini, si possono accusare brividi, nausea, dolori muscolari, vomito e perdita dell’appetito. In alcuni casi molto rari, la scarlattina può svilupparsi per un’infezione della pelle da streptococco come l’impetigine. La febbre alta è causata da un’infezione batterica contagiosa. Basti pensare che un bambino affetto da scarlattina può diffondere i batteri attraverso i liquidi del naso e della gola con starnuti e tosse. I bambini con l’impetigine, invece, possono contagiare altre persone attraverso il semplice contatto con la pelle. Tornando alla scarlattina, il periodo di maggior contagio è sicuramente la fase acuta dell’infezione, ovvero quando compaiono febbre, esantema, ecc. Prima che questa fase inizi la trasmissione è possibile ma decisamente improbabile. Il paziente non è contagioso quando sono passate le 48 ore dall’inizio della terapia antibiotica. In ogni caso, è consigliabile lavarsi spesso le mani quando si ha in cura un bambino affetto da scarlattina.